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da sinistra a destra: Souheil Matar, Prof. Joseph Kéchichian, Dr. Khalil Melhem, Mireille Khanamirian, Arcivescovo Paolo Borgia, CEO Mr. Antoine Kalaydjian, Mansour el Khoury, Lina Moukhaiber e Maryam Moukhaiber

Sebbene la Casa Reale di Ghassan abbia una succursale ufficiale in Libano riconosciuta dal governo tramite decreto presidenziale 5800/2019, ha anche un’organizzazione gemella, la One Voice Foundation. Fondata nel 2019, fa parte dell’iniziativa “One Voice for Christians” della Casa Reale di Ghassan. È sotto la guida competente del signor Antoine Kalaydjian, che è il presidente e CEO. La Fondazione ha SAIR il Principe Gharios e il principe Sheikh Selim El Chemor nel consiglio di amministrazione. Ha lavorato a stretto contatto con il governo libanese, il governo armeno e la Chiesa cattolica tramite Caritas.

Il consiglio della fondazione è stato ricevuto ufficialmente il 28 novembre 2024 dal Nunzio Apostolico, Arcivescovo Mons. Paolo Borgia presso la nunziatura di Harissa, Libano.

Un nunzio apostolico (latino: nuntius apostolicus) è un diplomatico ecclesiastico, l’equivalente di un ambasciatore, che funge da inviato o rappresentante diplomatico permanente della Santa Sede presso uno stato o un’organizzazione internazionale. Un nunzio è nominato e rappresenta la Santa Sede ed è il capo della missione diplomatica, chiamata, appunto, nunziatura apostolica, che è l’equivalente di un’ambasciata.

Lo scopo principale dell’incontro era discutere della prossima conferenza del 2025 intitolata “Libano: una terra di incontri per il dialogo di religioni, civiltà e culture”. Relatori regionali e internazionali saranno invitati a contribuire con le loro intuizioni durante questa consultazione. Se questo riconoscimento internazionale del Libano come terra di comunione verrà sostenuto, potrebbe aprire la strada alla stabilità e alla pace in un ambiente che dà priorità alla diversità, all’inclusione, all’accettazione, alla non violenza e al cameratismo, ripristinando in ultima analisi la fiducia nella patria.

Presenti: il CEO della Fondazione, Antoine Kalaydjian, il Prof. Joseph Kéchichian, il Dr. Khalil Melhem, Souheil Matar, Mireille Khanamirian, Mansour El Khoury, Lina Moukhaiber e Maryam Moukhaiber

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