Ieri, il Principe di Ghassan è intervenuto all’evento “Il futuro della Dichiarazione universale dei diritti umani: verso un consenso globale che la Dichiarazione universale dei diritti umani incarna una visione di civiltà che i diversi popoli, fedi e nazioni del mondo dovrebbero sforzarsi di realizzare – Una consultazione internazionale tra i leader religiosi e accademici senior” presso la prestigiosa Università di Princeton, sponsorizzata dal Programma James Madison dell’Università di Princeton. L’evento di alto livello ha riunito solo leader religiosi e accademici che hanno discusso delle sfide contemporanee durante la commemorazione del 75° anniversario della creazione della Dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite.
L’evento faceva parte del Forum religioso del G20 (R20). È stato promosso dal Nahdltual Ulama, la più grande organizzazione musulmana del mondo, il Centro per i valori della civiltà condivisa. È stato sostenuto da importanti organizzazioni internazionali come la WEA – World Evangelical Alliance, la seconda più grande organizzazione cristiana al mondo, seconda solo alla Chiesa cattolica.
All’evento hanno partecipato numerosi vescovi e sacerdoti di diverse confessioni come quella cattolica, anglicana ed evangelica, rabbini ebrei di diverse tradizioni, studiosi musulmani, diplomatici americani ed europei, professori di diverse prestigiose università e persino rappresentanti dell’induismo e della religione Consigliere reale buddista di Sua Maestà il Re della Thailandia.
Ecco il discorso ufficiale del principe Gharios: